22 luglio 2017 Riapertura Casa Madre Figlie di S. Camillo Via Giusti 7

Piccola cronaca della Casa di Via Giusti: 

in occasione della sua riapertura


Al Signore datore di ogni bene, lode e gloria in eterno!

Nella lieta ricorrenza della celebrazione liturgica di Santa Maria Maddalena, della quale il nostro  santo padre  Camillo fu gran devoto, ritenendo, lui, che Dio stesso gliel’avesse concessa a speciale Patrona dal momento che gli presentò a Roma la Chiesa dedicata alla santa come casa madre dell’Ordine e, poi, per luogo del suo riposo; in quest’oggi,  a noi la  divina Provvidenza, in questo luogo benedetto, ci fa il dono di riaprire la  comunità, dopo 105 anni, che le prime Figlie di S. Camillo migrarono altrove.

Questa casa ritorna ad  essere la “Casa Madre Figlie di San Camillo” posta sotto la protezione dei Beati Fondatori: Luigi Tezza e Giuseppina Vannini, per lode e gloria di Dio e bene dei fratelli.
Passarono 105 anni, infatti, dalla storia sappiamo che: 

«Col 6 di Aprile 1892 – scrive il Padre Luigi Tezza nella Cronaca della Casa – le sorelle vennero a stabilirsi nella casa appartenuta alla famiglia Stampais, situata in via Giusti n° 15, Parrocchia di S. Marino ai Monti» .
Cinque erano le figlie di san Camillo al momento del trasloco da via Merulana, fra cui la Madre Fondatrice che aveva appena fatta la vestizione (il 19 marzo nella Cappella delle Suore del Cenacolo).
Avvenuto il trasloco, il 17 aprile, giorno di Pasqua, le prime quattro postulanti ricevettero l’abito religioso nella «Camera  del n.s.p. Camillo alla Maddalena» prendendo il nome di Suor Maria Vincenza (Emanuela Eliseo), di suor Maria Antonietta (Enrichetta Elisei), di suor Maria Vittoria (Vittorina Panetta), di suor Maria Francesca (Celia Rocchi). 

Il 22 ottobre veniva inaugurato l’oratorio domestico; «Fino al giorno 22 ottobre [scrive il padre] dopo essersi definitivamente consacrato ad uso di oratorio un primo salone di ricevimento, si incominciò a celebrarvi la santa messa coll’autorizzazione di mons. Vice-Gerente, sua eminenza il cardinale Vicario essendo assente» .

In quell’oratorio (cioè qui, dove stiamo adesso) «il giorno 13 novembre sacro al Patrocinio di Maria SS.ma e di s. Stanislao Kostka aveva luogo [informa sempre il padre Tezza] per la prima volta nell’oratorio della comunità la cerimonia della vestizione secondo il rito prescritto e con molta solennità, pelle cinque postulanti. 

Il 30 novembre «per la prima volta la casa delle Figlie di San Camillo fu onorata dalla presenza e permanenza di Gesùcristo Sacramentato»  scrive il padre. Nel dicembre di quell'anno, le Figlie di san Camillo erano in quattordici; il 2 febbraio del 1893, quattro postulati ricevevano l’abito religioso in quel oratorio diventando così diciotto; da quel giorno cerimonie analoghe susseguirono senza interruzioni. Ad aprile erano venti e, alla fine del secondo anno di vita, ventitré! [...]






















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