“Animo, siate forti! Perseverate, siate fedeli! Portate frutto, risvegliate il mondo!”.

Riflettere sulla propria vocazione, mettendosi in ascolto di Gesù, che “chiamò a sé quelli che egli volle. Ed essi andarono da lui”. Con questo spirito ieri sera in piazza S.Pietro in 4 mila giovani hanno pregato durante la Veglia per il primo incontro mondiale dei giovani consacrati. L’evento, che terminerà sabato, è stato organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di vita apostolica.
“Animo, siate forti! Perseverate, siate fedeli! Portate frutto, risvegliate il mondo!”. Ad esortare le migliaia di giovani consacrati e consacrate a ravvivare la loro fede e il dono della vocazione è mons. José Rodriguez Carballo, segretario del dicastero per i religiosi. Il Signore è stato generoso a chiedere di condividere la sua vita e la sua missione, ma consacrare la vita a Lui non è una scelta facile. Il rischio è quello di scegliere il cammino più semplice e vivere un processo di discernimento vocazionale infinito senza prendere mai una decisione definitiva, “adducendo ogni pretesto per non mantenere l’appuntamento con il Signore”. Nella consapevolezza che la vita consacrata “vissuta in pienezza, supera le nostre forze e capacità”, bisogna riconoscere che “nella debolezza si manifesta la forza di Dio” e affidarsi quindi al Vangelo e a Maria. Come ha ribadito nel suo saluto introduttivo il prefetto della Congregazione, il card. Joao Braz de Aviz, “la sua gioia e fedeltà nel seguire il Signore ci invade di gioia e di fedeltà”.

Tanti giovani che hanno iniziato il percorso che li porterà ad essere religiosi possono cadere infatti nella tentazione di lasciare. E’ necessario perciò alimentare la fedeltà a Cristo, attraverso un progetto di vita ‘ecologico’ nel quale, spiega ancora mons. Carballo, “abbiamo tempo per noi stessi, tempo per gli altri e tempo per Dio”. 

“Svegliate il mondo!” è il tema di quest’anno dedicato alla vita consacrata, inaugurato da Papa Francesco lo scorso 29 novembre, e questo può avvenire solo se il consacrato “è tutto del Signore”, donandosi a Lui in obbedienza, povertà e castità. E vivere secondo l’amore e con l’amore, lasciando che sia questo a dare frutti abbondanti, nella comunità, nella Chiesa e nel mondo.
Testo da: 
http://it.radiovaticana.va/news/2015/09/16/in_4_mila_a_san_pietro_per_la_veglia_dei_giovani_consacrati/1172217





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