2 febbraio 1892 - 121 anni di Vita!!!

L'idea della Fondazione
Imitatore profondo di San Camillo (il Padre Tezza), sognava un istituto femminile che più naturalmente potesse darsi agli infermi con "quell cuore materno" che fu la caratteristica voluta dal Fondatore, per i suoi figli. 
Non era certamente facile di iniziare e trovare le persone giuste, soprattutto al principio. Si affidò alla Provvidenza. E questa, non tardò a farsi viva attraverso quelle vie misteriose che sembrano casuali, ma che in realtà sono indicate dalla invisibile e onnipotente mano di Dio. Non fu casuale infatti che il predicatore incaricato per un ritiro per signore e signorine francesi residenti a Roma e organizzato dalle Suore di Nostra Signora del Cenacolo, venisse meno all'impegno. Padre Tezza lo sostituì. In quel gruppo di giovani, c'era anche la romana Giuditta Vannini, che , come Padre Luigi, conosceva bene il francese. Era una ragazza già maturata dall'esperienza e dalla sofferenza; orfana di padre e di madre, più volte tentò di consacrarsi a Dio, tuttavia aveva dovuto sempre desistere per motivi di salute.
In un colloquio privato, la Vannini aprì il suo animo al predicatore: parlò dei suoi propositi, delle sue sconfitte, delle sue aspirazioni. Mentre Padre Luigi ascoltava per la prima volta, andava scoprendo in lei una rara sagezza e una matura spiritualità. Gli venne spontaneo così pensare a lei per quell'idea della fondazione: oggi si può dedurre - a fatti avvenuti - che la coincidenza, e l'ispirazione del Padre, fossero stati voluti veramente da Dio. Padre Tezza non misse tempo in mezzo. Le propose quella posibilità, prospetandole l'idea, la fondazione, lo spirito di San Camillo. Giuditta volle prendere tempo per una risposta definitiva. Pregò, rifletté alla luce di Dio e finalmente accettò la proposta, mettendosi a disposizione del Padre Luigi.
Così, nell'umiltà e nel silenzio, Padre Tezza dette vita alla sua Fondazione. Col permesso dei superiori e l'autorizzazione del Cardinale Vicario, il 2 febbraio 1892, festa della Purificazione di Maria Santissima e anniversario della conversione di San Camillo de Lellis, Giuditta con due compagne, fuorono affiliate all'Ordine dei Minsitri degli Infermi e ricevettero lo scapolare con la croce rossa.
Il Generale dei Camilliani, Padre Giovanni Mattis, fu preside della ceremonia, prima della celebrazione della Santa Messa, che ebbe luogo alla casa generalizia della Maddalena, nella stanza dove morì San Camillo, trasformata in cappellina.
Le tre compagne presero possesso di un piccolo appartamento in Via Merulana, 141. Così nella solitudine, nel silenzio, nella preghiera e nel lavoro, si preparavano a ricevere il santo (nella festa di San Giuseppe, 19 marzo del 1892, dove Giuditta prese il nome di Suor Maria Giuseppina) diventando la prima superiora della piccola comunità delle Figlie di San Camillo.
dal Libro: Pensieri a cura di P. Carlo Colafranceschi M.I.


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